Idaho & Montana, Lewis & Clark Highway direzione Denver

E’ il mio amore per il cinema a guidarci verso la prossima tappa della nostra visita a Portland. Un tour del sottomarino USS Blueback, che è stato l’ambientazione di uno dei miei film preferiti: Caccia a Ottobre Rosso. Nonostante non sia il primo sommergibile che visitiamo, non posso che rimanere ancora una volta stupita dalla tecnologia a bordo.

Ma ben presto, ci lasciamo le strade di Portland alle spalle e ci dirigiamo verso est. Il nostro obiettivo? Il Parco Nazionale di Yellowstone e infine Denver, dove ci incontreremo con la mia amica Lena e il suo ragazzo Lars. L’autostrada ci porta fuori Portland, lungo il fiume Columbia. Il paesaggio costiero degli ultimi giorni ha ora lasciato spazio a foreste e montagne. Tappa obbligatoria: le cascate di Multnomah e il loro famoso ponte.

Il giorno dopo, lasciamo finalmente l’interstatale e torniamo a Washington per prendere la US 14, conosciuta anche come la Lewis & Clark Highway. Prende il nome dalla spedizione Lewis & Clark degli inizi del 1800, che fu la prima spedizione americana a esplorare la parte occidentale degli Stati Uniti. Attraversiamo principalmente foreste e la strada si snoda lungo il fiume Columbia. Chaton si sta veramente divertendo! Ma presto, le foreste scompaiono e vengono rimpiazzate dalla steppa: erba gialla lungo le colline a perdita d’occhio. Il contrasto con l’azzurro del fiume sottostante è splendido.

A un certo punto, alla steppa si sostituiscono campi di grano e orzo. Il mix di colori è stupefacente: campi gialli, cieli blu intenso e fattorie rosse che punteggiano il paesaggio. Siamo nel profondo degli Stati Uniti rurali, un luogo così poco visitato dai turisti, ma così bello da attraversare con le sue piccole città storiche!

La traversata dell’Idaho è caratterizzata di nuovo dalle foreste, l’autostrada Lewis & Clark ci conduce attraverso un tripudio di colori autunnali. Abbiamo la strada che attraversa il Parco Nazionale di Nez Perce – Clearwater tutta per noi, e questo ci permette di fermarci a ogni curva per fotografare i colori in continuo cambiamento.

Il passaggio attraverso il Parco Nazionale segna anche l’ingresso nel Montana. Il Montana ci offre ampi spazi aperti con montagne che si stagliano all’orizzonte. Se credete di aver già visto strade deserte, aspettate di arrivare al Montana! Ma mentre siamo quassù, ci rendiamo conto del maltempo che avanza verso di noi. Certo, finora abbiamo sempre avuto un po’ di pioggia qua e là, ma il calo delle temperature e le previsioni del tempo che annunciano la neve sono completamente un’altra cosa. I colori autunnali non sono mai stati così evidenti come qui, ma ora li vedo come un costante promemoria dell’arrivo della neve.

Ogni giorno in più, è sinonimo di temperature più fredde. Recupero i cerotti riscaldanti che mi sono stati dati in Alaska. Aiutano un po’, ma non abbastanza. Una mattina la moto di papà non parte. La batteria è morta durante la notte a causa del freddo! Per fortuna, troviamo un innesco rapido, ma ora ogni mattina abbiamo sempre un po’ di ansia.

Una settimana fa, a Portland, avevamo troppo caldo, camminavamo per strada vestiti in pantaloncini e abiti corti. Questa mattina, invece, ci siamo svegliati con 3 gradi Celsius. E se rimaniamo qui, saremo sepolti dalla neve a partire da domani. Rimane una sola cosa: dirigersi a sud il più velocemente possibile verso Denver!

I giorni successivi non posso sicuramente definirli piacevoli. Ci ritroviamo ad affrontare condizioni estreme. Normalmente, quando si ascoltano le storie dei viaggi on-the-road, ci si fa l’idea che tutto è sempre fantastico. Che ogni giorno splende il sole e che non ci sono preoccupazioni. Voglio dire, come potrebbe essere altrimenti quando vedi tutte quelle fantastiche immagini su Instagram? Purtroppo, non è sempre così.

Le forti raffiche di vento spingono Chaton a lato della strada, costringendomi a mantenere una velocità massima di 50-70 km/h. Il freddo, aggiunto alla fatica fisica per combattere il vento, mi strema. Il peggio è sapere che non si può aspettare. La neve è alle nostre calcagna, sempre un giorno o due dietro di noi. Partiamo la mattina che sono 3 o 5 gradi e nell’arco della giornata le temperature raggiungono massimo i 10-12 gradi. Non importa quanti strati di vestiti indossiamo, sentiamo comunque il vento e il freddo pungenti che ci entrano nelle ossa. I nostri piedi e le mani prima si raffreddano, poi iniziano a far male. E dopo un po’ di tempo, non senti più niente, sei diventato insensibile.

Per praticità, decidiamo di seguire l’interstatale tra Green River e Denver. Non è divertente, non è bella, e sicuramente non è la corsa più divertente da fare in sella a una 125 cc, ma è il modo più veloce per arrivare a Denver e superare la neve. Il paesaggio è quasi lunare, con erba secca e rocce a perdita d’occhio. I segnali sopra l’interstatale sono un promemoria costante della tempesta in arrivo: “Astenersi dal viaggiare, avviso di maltempo per i prossimi giorni”. “Bufera di neve annunciata per le prossime ore”. Ce la faremo fino a Denver?

All Episodes:

Part 1: Finding the right bike
Part 2: Canada and Jasper National Park
Part 3: The Icefields Parkway 
Part 4: The Okanagan Valley
Part 5: Vancouver and the Sea-to-Sky Highway
Part 6: US 101, Washington and Oregon
Part 7: Idaho & Montana, the Lewis & Clark Highway to Denver
Part 8: Denver
Part 9: Kansas City

Make sure to follow Joanne and her Dad on her route:

Instagram WheelsOnRoadHoles: @wheelsonroadholes/
Instagram Joanne:@jo_lmk/
Instagram: Christian, her dad:@worldwidebiker/
Website: https://wheelsonroadholes.com